Le stime della Gsma: lo spettro nella banda 1-7 GHz rappresenterà il 65% del valore socioeconomico generato dalla quinta generazione mobile e quantificato in 960 miliardi di dollari al 2030. Ma bisognerà liberare risorse e pianificarne l’uso
Dare priorità alla mid-band per spingere il 5G: questa la raccomandazione della Gsma ai Governi. Una raccomandazione messa nero su bianco in uno studio (SCARICA QUI IL DOCUMENTO) che impatta direttamente sui Pil. I servizi 5G su banda media potrebbero generare un extra gettito in termini di prodotto interno lordo a livello globale per 610 miliardi.
La stima parte da una ricognizione sulle politiche governative dedicate all’uso dello spettro 5G e alle prospettive di revenues da qui al 2030 riviste al rialzo proprio a seguito dell’aggiornamento dei piani: lo spettro 5G nella banda media 1-7 GHz guiderà quasi il 65% del valore socioeconomico generato dal 5G e quantificato in 960 miliardi di dollari. “Mantenere la promessa del 5G richiederà un’azione globale, regionale e locale da parte dei governi e dell’industria per rendere disponibile uno spettro di banda media sufficiente. Sono necessari 2 GHz di spettro nella banda media e bisognerà fare in modo di utilizzarli. Mentre il mondo cerca di fornire una nuova fase di sviluppo economico, la pianificazione dei governi per l’espansione del 5G è fondamentale”, commenta Luciana Camargos, Head of Spectrum della Gsma.
Lo studio mette in allerta sul potenziale impatto economico negativo derivante dall’insufficiente disponibilità dello spettro, dimostrando che si potrebbero perdere fino a 360 miliardi di dollari di crescita del Pil. Se lo spettro resta limitato ai livelli attuali, con l’aumento della domanda di servizi, la congestione delle reti ed i costi di implementazione il 5G ne uscirà “soffocato”. La qualità e la velocità della rete ne risentiranno, limitando l’adozione del 5G e di conseguenza il suo impatto economico.
Stando ai risultati dello studio che il 75% dei vantaggi del 5G a banda media sarà attraverso i casi d’uso principali del 5G della banda larga mobile avanzata (eMbb) e dell’accesso wireless fisso (Fwa) con velocità simili a quelle della fibra. Si prevede che i servizi, tra cui l’assistenza sanitaria e l’istruzione, e l’industria manifatturiera produrranno la parte più alta del beneficio economico, con il settore manifatturiero che rappresenta quasi il 40% della crescita. Anche la pubblica amministrazione, comprese le smart city, faranno parte della partita economica.
L’analisi rileva che l’impatto del 5G in banda media sulla crescita economica regionale sarà strettamente allineato. Ad esempio, gli Stati Cis (Commonwealth) e l’America Latina guideranno con oltre lo 0,5% del Pil generato dal 5G di fascia media nel 2030. L’Africa subsahariana e l’Europa vedranno una crescita del Pil dello 0,38% e il Nord America dello 0,36%.
I primi mercati del 5G in Asia Pacifico, in America e in Europa rappresenteranno la quota più significativa del contributo globale totale al Pil. Le maggiori economie e popolazioni avranno l’impatto maggiore, con l’Asia orientale e il Pacifico che si prevede contribuiranno con 218 miliardi di dollari al Pil globale.
Per fornire lo spettro per servizi veloci e garantire che il 5G possa alimentare una nuova fase di crescita economica i Governi dovranno lavorare insieme attraverso il WRC-23. Secondo la Gsma bisognerà rendere disponibile una media di 2 GHz di spettro a banda media per il 5G con licenza. I mercati delle comunicazioni più sviluppati stanno iniziando ad avvicinarsi a questo obiettivo, ma in molti casi c’è ancora una carenza di 1 GHz. Poi bisognerà soddisfare le esigenze della banda media in gamme armonizzate tra cui 3,5 GHz, 4,8 GHz e 6 GHz per offrire economie di scala e ridurre i costi della banda larga.
Articolo a cura di Mila Fiordalisi, CORCOM
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