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Banda ultralarga, dal Pnrr oltre 3,6 miliardi per internet a 1 Giga e reti 5G

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Saranno connessi 7 milioni di indirizzi, in particolare scuole e strutture sanitarie. Contributo pubblico per il 70% delle spese

Internet veloce con banda ultralarga in arrivo per 7 milioni di indirizzi (numeri civici) in tutta Italia: con il primo dei bandi Italia a 1 Giga, il Governo mette a disposizione 3 miliardi e 653 milioni di euro dai fondi del Pnrr. Si tratta di offrire servizi con capacità di almeno 1 Gbit/s in download e 200 Mbit in upload per le aree grigie, il primo della strategia Italia digitale 2026 messa a punto dal ministro dell’Innovazione Vittorio Colao.  Le aree cosiddette ‘grigie’ sono quelle dove già sono presenti una o più reti in banda ultralarga, dove è previsto l’intervento pubblico in concorrenza.

Il bando rientra tra gli interventi della fase II della Strategia nazionale Bul e prevede anche piani per connettere le scuole e le strutture sanitarie e promuovere lo sviluppo delle reti 5G, previsti in successione entro i prossimi tre mesi.

I civici coinvolti nella misura sono suddivisi in 15 lotti, aree geografiche che saranno oggetto di intervento da parte degli operatori vincitori dei finanziamenti. I lavori dovranno essere completati entro il 30 giugno 2026. La gara per l’aggiudicazione dei lotti sarà gestita da Infratel Italia, la in house del Ministero dello Sviluppo economico, sulla base della convenzione stipulata con il Dipartimento per la trasformazione digitale e Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa.

I soggetti interessati possono presentare le offerte entro le ore 13 del 16 marzo 2022, destinate a uno solo, alcuni o tutti i lotti posti a gara e potranno aggiudicarsi un massimo di 8 lotti. Il contributo pubblico coprirà fino al 70% delle spese sostenute mentre una quota non inferiore al 30% rimarrà a carico del beneficiario. Il vincitore della gara dovrà garantire a tutti gli operatori di mercato l’accesso all’ingrosso – cosiddetto wholesale – alle infrastrutture finanziate, sulla base di quanto stabilito dalle linee guida dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom).

Articolo a cura della redazione Rai News

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