Secondo le stime contenute nello studio intitolato “Smart Italy 5G” del Centro Studi Tim, entro il 2040 la disponibilità della connessioni operanti tramite lo standard 5G dovrebbe contribuire al PIL (Prodotto Interno Lordo) del nostro Paese per almeno 393 miliardi di euro, quasi 80 dei quali soltanto nel decennio compreso tra il 2020 e il 2030.
Ad essere particolarmente interessante è la composizione di questo incremento, nello specifico infatti il solo IoT (Internet of Things) e le attività ad esso collegate (produzione hardware, sviluppo software, applicazioni in ambito industriale..) dovrebbe generare non meno di 233 miliardi, mentre il giro d’affari dei servizi per le persone dovrebbe attestarsi intorno ai 160 miliardi.
Ad oggi le offerte commerciali legate al 5G sarebbero disponibili in 25 Paesi europei tra cui l’Italia dove i primi progetti in produzione risalgono all’estate del 2019, se tutto dovesse andare come previsto dagli analisti tramite i modelli econometrici della GSMA e di Frontiers Economics, il vero cambiamento dovrebbe essere però registrato nel corso del 2025.
La rivoluzione del 5G, per alcuni versi già in atto, dovrebbe coinvolgere diversi comparti e in primo luogo quello dell’automotive con un incremento del fatturato pari a 3.2 miliardi di euro dal 2025 in poi. Seconda posizione per il settore manifatturiero con 2.5 miliardi di dollari seguito dalla Sanità con 1 miliardo e dalla sicurezza stradale con 986 milioni.
Tra gli altri segmenti coinvolti vi dovrebbero essere sicuramente i trasporti e la logistica, per i quali si prevede un incremento di mezzo miliardo nel 2025 e di 1 miliardo nel 2030, nonché il settore energetico (elettricità e gas) con un aumento del giro d’affari pari a 160 milioni di euro dal 2025 e risparmi operativi di poco inferiori ai 600 milioni.
Articolo a cura di Claudio Garau, MRW.it News
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