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Teleconsulto, curarsi a distanza ma molto vicini: come sarà la sanità con il 5G

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Articolo di Corinna De Cesare, L’Economia del Corriere della Sera

 

Il settore sanitario è tra quelli destinati a subire i cambiamenti più profondi a seguito della diffusione del 5G. Lo sanno bene gli operatori di telefonia che hanno avviato in tutta Italia progetti di sperimentazione. Vodafone ha attivato a oggi 41 progetti nell’ambito sul 5G di cui è stata capofila a Milano in collaborazione con 38 partner industriali e istituzionali,in tanti ambiti tra cui proprio la sanità. Durante i primi mesi dell’emergenza sanitaria si è molto parlato di telemedicina ma non solo le sperimentazioni sono partite da tempo, si è arrivati persino al primo vero intervento di chirurgia da remoto. È quello realizzato l’8 ottobre 2019 quando il professor Matteo Trimarchi, otorinolaringoiatra dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e docente presso l’Università Vita-Salute San Raffaele, ha effettuato un intervento di microchirurgia laser transorale su un modello di laringe sintetica, all’ospedale San Raffaele, operando direttamente dal Vodafone Village.

Grazie alla bassissima latenza, alla banda ultra-larga e alla alta affidabilità del 5G, il chirurgo ha potuto azionare il laser e le pinze manipolatrici del robot da remoto, ricevendo allo stesso tempo un video stereoscopico dell’area di intervento. Perché oggi sì con il 5G e ieri no? Come spiega Sabrina Baggioni, direttrice programma 5g di Vodafone «il 5G garantisce istantaneità del movimento, alta definizione». Caratteristiche fondamentali. «Oggi la migliore fibra trasferisce dati a 1 Gigabit al secondo — aggiunge Baggioni — il 5G arriverà a superare 10 Gigabit al secondo. Con una velocità di trasferimento così elevata si riescono a visualizzare in maniera istantanea immagini e video anche molto pesanti».

Ma l’utilizzo di questa tecnologia può diventare cruciale non solo per la chirurgia. L’emergenza sanitaria in corso ad esempio ha mostrato al mondo quanto monitoraggio e consulti medici da remoto possano diventare essenziali per pazienti a rischio. Per facilitare l’accesso alle cure, prevenire le riacutizzazioni. Da qui sono nati altri progetti come quello tra Vodafone e Humanitas per i teleconsulto dedicati al mondo della radiologia o quello con Movendo Technology per consentire a un medico di seguire da remoto una sessione di riabilitazione. «Il 5G farà in ambito sanitario due cose molto diverse rispetto alle tecnologie precedenti: darà accesso a competenze — aggiunge — e garantirà interazione digitale di una qualità percepita pari a quella di un’interazione fisica»

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