Articolo di Alberto Ferrante, Mondomobile Web
Si è tenuta ieri 28 Luglio 2020 la presentazione degli esiti dell’indagine conoscitiva della Commissione Trasporti della Camera sul 5G e sul suo impatto per l’economia italiana. Dopo due anni e cinquanta audizioni che hanno riguardato anche settori adiacenti tra loro, sono giunte adesso le conclusioni della Commissione.
In primo luogo, è stato ripreso il contributo dell’Istituto Superiore di Sanità che aveva già confermato che il 5G non risulta più pericoloso per la salute umana delle altre precedenti tecnologie delle telecomunicazioni.
Nonostante tali rassicurazioni, come noto, non sono mancate in tutta italia le ordinanze dei sindaci contro la nuova tecnologia, spesso giustificate pubblicamente con l’applicazione del cosiddetto principio di precauzione.
Dopo la premessa iniziale, è stato il turno di Luigi Gubitosi, AD di TIM e Vicepresidente di Confindustria con delega al Digitale.
Gubitosi ha ringraziato la Commissione Trasporti per il lavoro svolto e ha ricordato che nonostante i risultati poco lusinghieri dell’analisi Desi, l’Italia si trova al terzo posto nella classifica sullo sviluppo del 5G. Da qui la prima riflessione di Gubitosi:
“E’ importante che il 5G continui a svilupparsi velocemente, credo che per l’Europa sarebbe anche importante spingere sul 5G europeo. Quello del 5G è una delle aree in cui l’Europa è comparabile, se non più forte, alle due superpotenze Stati Uniti e Cina. Quella dell’accesso radio è infatti un’area in cui storicamente l’Europa è stata presente e anche nel nostro Paese abbiamo diverse location delle principali multinazionali europee del settore.”
Sul fronte delle polemiche sul 5G, Gubitosi ha citato la risoluzione tramite intervento legislativo, facendo riferimento proprio al Dl Semplificazioni che ha limitato l’autonomia dei sindaci e dei regolamenti comunali sui divieti diffusi e generalizzati alle installazioni.
Superato il primo scoglio, secondo Gubitosi è importante puntare anche sulla gestione della mole dei dati e sulla loro protezione, concentrando l’attenzione del Governo sullo sviluppo dei data center, un settore ancora in crescita a livello europeo. Nonostante l’ammontare del traffico dati sulle reti, però, vi sono ancora profondi gap nell’utilizzo di internet ad alta velocità in tutta la penisola.
In tutto il territorio nazionale, ricorda Gubitosi, sono infatti presenti comunità montane e zone periferiche nelle grandi città che soffrono pesantemente il digital divide. Oggi più che mai, la mancanza di pari opportunità in termini di connessione genera divergenze sociali e culturali che secondo il numero uno di TIM possono essere superate innanzitutto tramite l’investimento sulla formazione.
Il primo passo per continuare a cogliere le opportunità del 5G consiste dunque secondo Gubitosi nelle misure di stimolo per il settore della Pubblica Amministrazione, che potrà avvantaggiarsi delle nuove tecnologie per raggiungere nuovi traguardi nelle relazioni tra pubblico e privato.
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E’ stato poi il turno del professor Nicola Blefari Melazzi del CNIT, che ha evidenziato come sia necessario costruire un’autostrada digitale tramite le antenne, comunicando ai cittadini che la presenza di infrastrutture di telecomunicazione nel territorio deve indicare un servizio offerto e non una minaccia.
Anche Melazzi ha ricordato che il 5G non rappresenta nessun rischio per la popolazione e che una quantità più elevata di antenne si traduce non solo in una maggiore capacità di rete, ma anche in una riduzione delle emissioni dei cellulari.
Infine, è stata espressa la necessità di instaurare dei coordinamenti nazionali guidati sul supporto alle PMI, per permettere anche in Italia una trasformazione digitale dell’intero tessuto economico e industriale.
Sono intervenuti anche alcuni rappresentanti della Commissione per ogni gruppo politico, che hanno evidenziato i risultati principali delle consultazioni. Ad esempio, si è citata la telemedicina grazie alla rete 5G e altri servizi e soluzioni come la sicurezza delle infrastrutture e degli immobili.
Ha terminato l’audizione il Ministro per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, Paola Pisano, che ha ringraziato la Commissione per i lavori svolti, auspicando un rapido passaggio dalle sperimentazioni alla commercializzazione di servizi innovativi. Secondo Pisano si potrebbe partire ad esempio dall’industria del broadcasting, che insieme agli operatori di telecomunicazioni potrebbe fornire un vantaggio competitivo all’Italia.
Un seconda area d’intervento potrebbe riguardare l’agricoltura, abbinando il 5G ad altre tecnologie per analizzare rapidamente ettari di terreno e monitorare tramite intelligenza artificiale l’andamento delle colture rilanciando l’intero settore e incrementandone la competitività internazionale.
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