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5G, le innovazioni portate nel campo della medicina

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Articolo di Fastweb Digital Magazine

 

Il 5G sarà molto importante anche nel campo della medicina grazie alla possibilità di effettuare controlli sui parametri vitali dei pazienti in ogni momento da remoto.

Con il 5G potremo vedere film in streaming in 4K o persino 8K, scambiare file di grandi dimensioni per lavoro o per svago. Con il 5G potremo giocare online con una grafica di alto livello e tempi di risposta brevissimi. Con il 5G inizieremo a vedere le prime auto a guida realmente autonoma. Tutto questo, e molto altro, sarà possibile fare con il 5G ma non tutto quello che sarà reso possibile da questa nuova tecnologia avrà a che fare con il divertimento, gli spostamenti o con i nostri stili di vita e di consumo.

Ci sarà anche ben altro che sarà possibile fare con il 5G, qualcosa che ha a che fare con la nostra salute. Cioè quello che generalmente chiamiamo “telemedicina” ma che, in realtà, è un’idea complessa e strutturata di evoluzione della gestione sanitaria e che si esplicherà nella pratica con diverse linee tecnologiche-operative.

5G e salute: la diagnostica remota continua
Prevenire è meglio che curare, lo si dice sempre ed è verissimo. Prevenzione, in sanità, vuol dire soprattutto monitoraggio dei parametri di salute del paziente in cerca di qualcosa che non va, di qualcosa che potrebbe indicare l’insorgere di un problema. Una glicemia troppo alta è a volte sintomo di inizio di diabete, una pressione arteriosa troppo elevata può causare nel lungo periodo un infarto, un’aritmia cardiaca può essere sintomo di un vicino scompenso cardiaco.

Usando dei moderni sensori smart, che in gran parte già ci sono, è possibile monitorare continuamente parametri del genere, ma se questi sensori sono costantemente connessi a Internet e se i dati inviati vengono elaborati da un efficiente algoritmo di intelligenza artificiale, allora è possibile prevenire una crisi o intervenire in brevissimo tempo. Anche se il paziente è solo a casa, o se è in mezzo alla strada e non c’è nessuno che può prestare il primo soccorso o chiamare l’ambulanza.

La diagnostica remota estesa a larghe fasce della popolazione prevede l’invio di pochi dati per ogni paziente, ma in un flusso continuo, da milioni di sensori contemporaneamente. Anche decine di migliaia di sensori confinati in un’area ristretta come, ad esempio, nelle aree maggiormente urbanizzate. E qui entra in gioco la capacità del 5G di mantenere connessi fino a 1 milione di oggetti smart per chilometro quadrato.

Nell’immaginario di molti la telemedicina consisterà anche in un medico a Roma che opera a distanza un paziente a Milano. Non sarà affatto impossibile farlo, ma solo se la connessione sarà in 5G. Per due motivi: il primo è la banda dati, il secondo è la latenza. Affinché un medico possa muovere il bisturi a Roma per operare il paziente a Milano è necessario usare strumenti simili a quelli oggi utilizzati per le applicazioni di realtà aumentata e virtuale. Visori ad alta definizione per vedere il paziente come se fosse nella stessa stanza e controller wireless per comandare il braccio virtuale robotizzato che, a centinaia di chilometri di distanza, farà fisicamente il taglio col bisturi.

Tutto questo è possibile grazie al 5G che ha, contemporaneamente, una grande banda dati in grado di trasmettere video ad alta risoluzione (e quando operi arterie da mezzo centimetro di diametro è bene vederle alla perfezione) e una bassissima latenza (fondamentale per limitare il ritardo tra il comando impartito del chirurgo e l’azione del robot).

5G e salute: l’ospedale smart
Il 5G e la telemedicina non faranno chiudere gli ospedali, ma li renderanno più smart. Se la nuova connessione veloce potrà fare molto per permettere il monitoraggio continuo dei parametri vitali dei pazienti da remoto, figuriamoci cosa potrà fare con i parametri misurati in loco, in corsia. Che saranno ovviamente di più, perché la strumentazione di un ospedale non è certo paragonabile al wearable con rilevazione del battito cardiaco che possiamo comprare su Amazon.

Tutti questi dati serviranno anche ad ottimizzare la gestione del personale, indirizzando medici e infermieri ai pazienti che hanno più bisogno di cure. Allo stesso modo si potrà ottimizzare (e anticipare o posticipare, se serve) l’acquisto di determinati farmaci. Ma il 5G permetterà anche di mantenere il contatto, seppur a distanza, tra paziente e familiari in tutti quegli scenari in cui il paziente deve restare isolato dalla società. Ad esempio perché può infettare, o infettarsi.

Grazie a fibra ottica e connessione veloce 5G, infine, i medici di ospedali lontani potranno scambiarsi pareri su specifici casi clinici grazie alla possibilità di inviare file video e immagini ad altissima risoluzione: Tac, ecografie, risonanze magnetiche, tomografie e tutte le altre applicazioni della diagnostica computerizzata per immagini potranno essere inviate ad altri centri medici in tempo praticamente reale.

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