Articolo di Alessandro Di Stefano, The Next Tech
Alcune ridicole, altre molto serie. L’Italia è tra i paesi più preparati ad accogliere la nuova tecnologia. Eppure c’è chi continua a dire no
Farsi un’opinione non è soltanto legittimo, ma auspicabile per una società civile matura. Eppure il dibattito sul 5G in Italia – e nel mondo – ha spesso assunto tinte assurde. La rete di nuova generazione è in arrivo anche nel nostro paese e, secondo uno degli ultimi report del Digital Economy and Society Index (DESI), l’Italia è il quarto stato dell’Unione più preparato ad accogliere questa tecnologia. Certo, al netto di tutti gli altri ritardi in quanto a digital divide e molto altro. Questo, però, non significa che non circolino lungo lo stivale scetticismi che diventano rifiuti ideologici e privi di base scientifica. Ecco allora quattro bufale circolate sul 5G, amplificate dalla grancassa dei social network.
Non c’è da scherzare quando si parla di salute. Lo stato attuale delle ricerche non ha evidenziato «evidenze di effetti sanitari rilevanti» e «l’analisi comparata degli studi epidemiologici non fornisce evidenze di cancerogenesi per le esposizioni e ai livelli normalmente incontrati nella vita dalla popolazione comune».
Il 5G aumenta il rischio di contagi?
Durante l’emergenza pandemia sono stati diversi gli episodi di vandali che hanno preso di mira antenne, date poi alle fiamme. Episodi simili si sono verificati in paesi come Gran Bretagna e Italia. Tra le teorie complottiste sul 5G ci sarebbe infatti anche quella che suggerisce la correlazione tra questa tecnologia e l’impennata dei contagi di coronavirus. Come ha spiegato il giornalista e debunker Paolo Attivissimo, «il 5G è semplicemente un’evoluzione delle tecnologie che già usiamo: usa una matematica più efficiente e orienta più precisamente il segnale, inviandolo solo dove serve invece che in tutte le direzioni. Ma usa comunque le stesse onde radio che usiamo da decenni».
Ma la chiavetta USB ci protegge davvero?
Forse la bufala più assurda riguarda una chiavetta USB messa in vendita online alla ingombrante cifra di 350 dollari che avrebbe avuto il potere di proteggere l’individuo, facendo da scudo tra il possessore e le onde maligne. Non serve aggiungere altro.
Il 5G uccide gli uccelli?
Lo scorso anno è circolata in rete la notizia di una strage di uccelli causata dall’attivazione sperimentale di antenne 5G in Olanda. Il sito Bufale.net aveva subito smascherato questa ennesima teoria complottista, spiegando che a L’Aia erano stati sì trovati volatili morti nei giorni in cui è circolata la fake news, ma che nessun test aveva avuto luogo in quel momento.
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