Articolo di Salvatore Carrozzini, Hdblog
Si fa presto a dire 5G (e anche a NO al 5G), ma perché si possa parlare di una vera e propria infrastruttura di rete di prossima generazione è necessario che ogni componente della medesima sia tale, dalla centrale alle stazioni base. Solo così la rete non incontra colli di bottiglia e può esprimere al meglio il suo potenziale.
Il mercato sta vivendo in una fase di transizione in cui lo standard 5G più diffuso è quello NSA (Non Standalone) con il quale la rete per funzionare dipende ancora dall’infrastruttura 4G. Il prossimo passo è passare a reti 5 SA (Standalone) – quindi del tutto indipendenti dalle reti 4G – e tanti protaonisti del settore si stanno impegnando per dare il proprio contributo.
Oppo, ad esempio, insieme a Ericsson, Vodafone, Qualcomm e Mediatek, sta dando il suo contributo alla realizzazione della prima rete 5G nel Regno Unito ed ha condotto con successo alcuni test usando gli smartphone Oppo Find X2 Pro e Reno3 5G. La nuova rete è stata impiegata presso l’Università di Coventry nel Regno Unito e si caratterizza sia per lo standard SA sia per offrire il primo servizio 5G SA network slicing nel Paese.
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