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Il ricercatore del CNR spiega che la trasmissione avviene con una potenza più bassa quindi il campo elettromagnetico generato dalle nuove antenne sarà ridotto anche se magari le potremo avere più vicino. Intanto in tanti comuni toscani c’è chi le ferma.
Il ricercatore del CNR di Pisa Andrea Passarella, che si occupa di reti mobili, spiega oggi in un’intervista all’edizione fiorentina di Repubblica perché servono tante antenne 5G:
«L’esposizione ai campi magnetici è fissata dalla legge, non dalla tecnologia che impieghiamo. Se non cambiamo la legge, resta uguale».
Ma la 5G non prevede un aumento del numero delle antenne presenti sul territorio?
«Sì, ma sono antenne più piccole rispetto a quelle di ora, la trasmissione avviene con una potenza più bassa quindi il campo elettromagnetico generato dalle nuove antenne sarà ridotto anche se magari le potremo avere più vicino, come per esempio, installate anche sopra un lampione».
A cosa servirà questo salto tecnologico?
«A trasmettere più dati, a ricevere più dati. Sarà potenziata la banda e quindi la copertura del territorio. Inoltre stiamo parlando di una rete che ha una maggiore flessibilità».
Cosa significa?
«Per gli operatori significa la possibilità di poter cambiare molte delle funzioni della rete agendo soltanto sul software e non sull’hardware».
Si cambiano i programmi senza intervenire con lavori sull’infrastruttura?
«Esattamente».
Prima la 3G, poi la 4G e ora la 5G. Quanto è più potente rispetto alla precedente?
«La velocità è di circa dieci volte superiore».
La spiegazione arriva mentre aumentano i comuni toscani con amministrazioni di tutti i colori che frenano sulla nuova tecnologica mobile. A Pistoia si è mosso il sindaco di Fratelli d’Italia Alessandro Tomasi, a Grosseto si è mosso Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sovranista di area Lega, così come Oreste Giurlani, primo cittadino di Pescia in area PD, lo stesso partito di Sara D’Ambrosio, sindaca di Altopascio. Dubbi affiorano anche a Livorno, dove la giunta di Luca Salvetti si è confrontata più volte col comitato “5G No Grazie” e pur senza dire no ora sta per emanare un regolamento nuovo e particolarmente stringente sulle antenne. Dove si leggerà che ogni impianto dovrà passare al vaglio del Comune ed essere sottoposto a monitoraggio periodico dei livelli
di inquinamento elettromagnetico. E lo stesso farà Figline Valdarno, dove sindaca è Giulia Mugnai, sempre Pd: «Faremo un piano ad hoc e stabiliremo le aree dove non sarà possibile concedere antenne».
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