Articolo di Ugo Barbara, Agi
Offerte commerciali da 81 operatori in 42 Paesi. Il grande assente, per ora, è la Francia. Tra i Paesi più ricchi e industrializzati del mondo, è l’unico a non avere ancora la disponibilità di offerte.
Alla fine di maggio, 81 operatori in 42 Paesi hanno lanciato servizi commerciali 5G. Cioè aperti al pubblico, concreti, oltre le sperimentazioni. A marzo 2019 erano meno di dieci. La grande accelerazione è arrivata tra aprile e settembre dello scorso anno: in sei mesi le offerte 5G si sono quintuplicate. Si è poi andati avanti al ritmo costante di circa dieci lanci commerciali ogni trimestre.
Nel corso della pandemia nessuna frenata. Anzi: gli operatori che hanno esordito sul mercato sono stati 11 solo tra aprile e maggio. C’è quindi un altro mese per arrotondare il conto del trimestre. I dati della Gsa, l’associazione che rappresenta le compagnie dell’ecosistema mobile, raccontano quanto e dove il 5G è già disponibile.
Gli 81 operatori che hanno già puntato su offerte commerciali sono peraltro solo una piccola parte di quelli che hanno investito nelle nuove reti: 386 in 97 Paesi. Praticamente raddoppiati nell’arco di un anno e mezzo.
La geografia del 5G
In Italia sono già disponibili offerte di Tim e Vodafone. Il grande assente, per ora, è la Francia. Tra i Paesi più ricchi e industrializzati del mondo, è l’unico a non avere ancora la disponibilità di offerte 5G.
In Europa mancano anche, tra gl altri, Portogallo e Svezia. Caso curioso quest’ultimo, visto che è il Paese dove ha sede uno dei grandi fornitori mondiali della tecnologia: Ericsson. Negli Stati in cui il 5G è già accessibile, la priorità è andata alle reti mobili. È invece molto più limitata la geografia della tecnologia Fwa, cioè quella ibrida che punta a sfruttare determinate frequenze per portare la banda larga fissa dove i cavi non possono arrivare (o non è conveniente che arrivino). Sono ancora pochi gli operatori che hanno lanciato un servizio Fwa 5G: 39 in 24 Paesi. Tra i quali Cina, Stati Uniti, Germania, Australia, Sud Africa, Regno Unito, Finlandia. Rispetto al 5G mobile, sono molti meno anche i Paesi nei quali gli operatori stanno investendo sul Fixed Wireless Access. L’Italia c’è, insieme a Canada, Russia, Brasile e pochi altri.
I fornitori: Europa contro Cina
Il proliferare delle offerte si lega allo sviluppo delle reti, che fa capo a pochi grandi compagnie. Non sempre si tratta di contratti esclusivi, come ad esempio nel caso di China Mobile, che ha firmato con Huawei, Zte ed Ericsson. O di Vodafone, che in Italia si appoggia a Huawei e Nokia.
La società di Shenzhen e quella svedese si contendono la leadership globale a colpi di contratti. Se Zte dichiara di averne siglati più di 40 e Nokia circa 70, Huawei ha superato quota 90 ed Ericsson ne ha firmati 93, 40 dei quali si sono già trasformati in reti “live” in 22 Paesi. Il gruppo svedese collabora quindi con metà degli operatori che hanno lanciato offerte commerciali in tutto il mondo. Una proporzione che si conferma sia a livello europeo (sono 17 su 32) che in Italia (uno su due, con Tim).
La concorrenza tra Ericsson e Huawei
Quando interpellato sui sospetti nei confronti di Huawei e dei possibili ripercussioni (positive) su Ericsson, il ceo Börje Ekholm ha svicolato: “Non ci occupiamo di geopolitica”. Anche in assenza di un bando, però, qualche effetto c’è già stato. Lightreading.com ha contato (tra ufficiali e “probabili”) dieci casi in cui un operatore ha cambiato fornitore (nella “Ran” – Radio access network – o nel network core). In nove occasioni Ericsson ha sfilato il contratto alla concorrenza: due volte, entrambe nel 2017, a Nokia; ben sette volte a Huawei (quattro solo nel 2020).
La società svedese ha soffiato a quella cinese la fornitura Ran di Telefónica (Argentina), TDC (Danimarca), Telia (Norvegia), Telus e Bce (Canada) e quella core di BT (Regno Unito) e Telefónica (Germania). C’è invece un solo caso in cui Huawei ha conquistato un contratto che apparteneva a Ericsson: la Ran dell’olandese KPN. Il traffico sull’asse Svezia-Cina è quasi a senso unico.
La carica degli smartphone
La disponibilità di offerte commerciali e quella di hardware 5G si spingono a vicenda. A maggio, per la prima volta, i dispositivi hanno superato quota cento. Secondo il 5G Device Ecosystem Report di Gsa, sono 112, più che raddoppiati da inizio anno, con 17 nuovi arrivati nel solo mese di maggio. Gli smartphone sono la maggioranza: secondo il rapporto ce ne sono 77 in commercio. La crescita promette di accelerare nei prossimi mesi: sono infatti 296 i dispositivi 5G già annunciati.
No comment yet, add your voice below!