ODERZO – Le compagnie telefoniche spingono sempre più sulla tecnologia 5G, chiedendo siti per l’installazione di nuovi ripetitori. Un’esigenza che deve misurarsi con le esigenze della comunità, sia sanitarie che ambientali. Per dare risposte è necessario un piano antenne, che verrà elaborato in un quadro sovracomunale. «In consiglio comunale spiega Lara Corte, assessore ai Lavori pubblici è stata approvata l’adesione alla convenzione per l’elaborazione del piano antenne. Che verrà attuata attraverso il Cit e la Savno. Sottoscrivendo la convenzione, abbiamo anche autorizzato il Cit a sottoscrivere il contratto operativo con la Savno».
I contributi
Si tratta di un’iniziativa sostenuta dalla Provincia di Treviso, che coinvolge i comuni della Marca. «Ancora lo scorso dicembre precisa l’assessore Corte abbiamo fatto richiesta alla Provincia del relativo contributo che ci è stato assegnato per circa 9800 euro. Un contributo ce l’ha erogato anche il Cit, in totale sono 13mila euro. Il piano costerà circa 33mila euro, dai quali dedurre i contributi. Nella convenzione approvata, oltre al piano sono compresi i servizi di monitoraggio nei successivi cinque a anni».
I gestori telefonici stanno spingendo molto per il 5G, tecnologia che può essere definita come un insieme di reti, il cui funzionamento si basa sull’utilizzo di alte frequenze. Questo permette l’upload e il download dei file in tempi assai contenuti, oltre a permettere a molti più dispositivi di connettersi in simultanea.
La personalizzazione
«Lavorando insieme agli altri comuni ci permette di realizzare le economie di scala precisa l’assessore Corte -. Ogni comune avrà il suo piano specifico, perchè ogni realtà ha le sue caratteristiche». Nel territorio opitergino vi sono otto pali-torre che ospitano in totale 24 impianti ripetitori. Si passa ora alla fase operativa.
Le verifiche
«La società incaricata farà il monitoraggio di tutti i campi elettromagnetici esistenti. Richiederà alle compagnie telefoniche quali sono le loro esigenze. Che devono tener conto di quelle che sono le esigenze della comunità, sia sul piano sanitario che su quello paesaggistico ed ambientale prosegue l’assessore Corte -. Se, per motivi sanitari, questi impianti non possono essere collocati vicino agli asili, il comune può disporre che non lo siano neppure vicino alle scuole ed alle case di riposo. La società incaricata farà delle proposte all’amministrazione, che verranno discusse nel dettaglio». Si conta di concludere il percorso entro l’anno. Le norme del Pat opitergino (piano di assetto del territorio) in proposito sono piuttosto stringenti, ad esempio non consentono ampliamenti per la centrale telefonica che si trova in via Parise, non lontano dal centro cittadino.
Articolo a cura di Annalisa Fregonese, Il Gazzettino.it
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