Secondo Reuters l’accordo consentirebbe di condividere i costi di implementazione delle reti mobili nelle aree remote, anche in vista della presentazione della gara del Piano Italia 5G. No comment dalle compagnie
WindTre e Iliad si preparano ad unire le forze sulla rete mobile. L’accordo – scrive Reuters – si sostanzierebbe tramite la creazione di una joint venture che consentirebbe di condividere i costi di implementazione delle reti 5G nella aree remote.
Stando all’accordo, sul quale però arriva un secco no comment da entrambe le compagnie, WindTre porterebbe in dote alla jv circa 7mila siti mobili esistenti che servono circa il 27% della popolazione italiana. Iliad, che attualmente possiede 9mila siti mobili, acquisterebbe una quota del 50% della società congiunta, il cui valore è stimati tra 600 e 900 milioni di euro. La compagnia guidata da Benedetto Levi ha attualmente un accordo di roaming per utilizzare i siti Wind Tre nelle aree remote italiane.
L’accordo, se finalizzato, potrebbe consentire ai due operatori di presentarsi insieme ai bandi del Piano Italia 5G che dovrebbe essere presentata in questi giorni, come annunciato dal ministro per la Transizione digitale, Vittorio Colao.
Il Piano Italia 5G
Con il Piano di intervento pubblico Italia 5G, il Governo vuole incentivare la realizzazione delle infrastrutture di rete per lo sviluppo e la diffusione di reti mobili 5G nelle aree a fallimento di mercato su tutto il territorio nazionale. Si tratta del primo Piano di investimenti pubblici, con una dotazione di 2,02 miliardi di euro, approvato a sostegno dello sviluppo del mercato mobile in Italia.
Italia 5G è una delle iniziative previste nella Strategia italiana per la Banda Ultra Larga – Verso la Gigabit Society in attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con il fine di soddisfare pienamente il fabbisogno di connettività mobile e di fornire servizi mobili innovativi e ad elevate prestazioni.
Il Piano ha infatti l’obiettivo di incentivare la diffusione di reti mobili 5G in grado di assicurare un significativo salto di qualità della connettività radiomobile mediante rilegamenti in fibra ottica delle stazioni radio base (SRB) e la densificazione delle infrastrutture di rete, al fine di garantire la velocità ad almeno 150 Mbit/s in downlink e 30 Mbit/s in uplink, in aree in cui non è presente, né lo sarà nei prossimi cinque anni, alcuna rete idonea a fornire connettività a 30 Mbit/s in tipiche condizioni di punta del traffico.
Le tappe
Il 25 maggio 2021, il Comitato interministeriale per la Transizione Digitale (CiTD) ha approvato la Strategia italiana per la Banda Ultra Larga – “Verso la Gigabit Society” che, in attuazione del Pnrr, definisce le azioni necessarie al raggiungimento degli obiettivi di trasformazione digitale indicati dalla Commissione europea nel 2016 e nel 2021 rispettivamente con la Comunicazione (COM/2016/0587 final) sulla Connettività per un mercato unico digitale competitivo: verso una società dei Gigabit europea (cd. “Gigabit Society”) e con la Comunicazione (COM/2021/118 final) sulla Bussola per il digitale 2030: il modello europeo per il decennio digitale (cd. “Digital compass”).
Il 13 luglio 2021 il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia (Pnrr è stato definitivamente approvato con Decisione di esecuzione del Consiglio, che ha recepito la proposta della Commissione europea. In particolare il Piano Italia 5G fa parte della Componente 1, Missione 2, Investimento 3.2. del piano Pnrr.
Dal 10 giugno al 31 agosto è stata effettuata la mappatura su tutto il territorio nazionale per individuare le aree nelle quali è necessario un intervento pubblico volto a raggiungere gli obiettivi di connettività previsti nel Piano “Italia 5G”, nell’ambito della “Strategia nazionale per la banda ultralarga – Verso la Gigabit Society”. 4 operatori (Iliad Italia s.p.a., Telecom Italia s.p.a., Vodafone Italia s.p.a. e Wind Tre s.p.a.) hanno partecipato.
Dal 16 novembre al 15 dicembre si è svolta la consultazione pubblica sulla bozza del Piano Italia 5G.
Il 1 febbraio 2022, in base al riscontro ottenuto dagli operatori nell’ambito della consultazione pubblica effettuata, il Piano Italia 5G è stato notificato alla Commissione europea per la richiesta di aiuto di stato.
Nei prossimi giorni il via alla gara da due miliardi.
Articolo a cura di F.Me., CORCOM
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