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Usa, il 5G e le interferenze con gli aerei: cosa sta succedendo

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Allarme delle compagnie per l’installazione delle antenne vicino alle piste. La Emirates sospende i voli verso 9 città americane. Può succedere anche in Europa?

Roma, 19 gennaio 2022 – Il 5G per ora può aspettare. Almeno intorno ad alcuni aeroporti degli Stati Uniti. i principali operatori telefonici americani At&T e Verizon hanno infatti deciso di ritardare l’entrata in funzione della rete della quinta generazione della telefonia mobile, dopo che diverse compagnie aeree hanno espresso preoccupazione per possibili interferenze con gli strumenti di bordo necessari all’atterraggio in certe condizioni. Lo stop momentaneo però non ha convinto Emirates, che ha deciso di sospendere ugualmente i voli verso alcune città statunitensi.
Qual è dunque la situazione negli Usa? Quali i rischi per il traffico aereo? Lo stesso problema potrebbe verificarsi anche in Europa? Proviamo a fare un poco di chiarezza e ad analizzare cosa sta succedendo.

5G, il caso americano

Tutto è cominciato a inizio dicembre, quando alcune compagnie aeree statunitensi hanno avvertito del possibile “caos” che potrebbe derivare dall’installazione delle antenne nelle aree di decollo e atterraggio, temendo “potenziali interferenze” tra le frequenze usate dalla nuova tecnologia di internet mobile e la strumentazione degli aerei.

Le frequenze in questione sono quelle della banda C, che sono quelle comprese tra 3,7 e 4,2 GHz. In realtà non sono le stesse usate dalla strumentazione degli aerei, ma sono molto vicine. L’industria aerea teme che questo interferisca con i dati dei radioaltimetri, un radar che misura la distanza tra l’aereo e il suolo, che sono essenziali per gli strumenti notturni come l’atterraggio o in condizioni di scarsa visibilità.

Le anomalie al momento sono state riscontrate dalla Faa (Federal Aviation Administration) sui Boeing 787-8, 787-9 e 787-10 e potrebbero riguardare diversi sistemi dell’aereo senza essere evidenti fino a quando il velivolo non sia a bassa quota durante l’avvicinamento.

Zone cuscinetto per 50 aeroporti

Il 10 gennaio scorso la Faa ha divulgato l’elenco dei 50 aeroporti statunitensi che avranno zone cuscinetto quando le compagnie di telecomunicazioni negli Usa attiveranno il nuovo servizio 5G in banda C. L’elenco include gli scali di New York City, Los Angeles, Chicago, Las Vegas, Minneapolis, Detroit, Dallas, Philadelphia, Seattle e Miami.

Alcuni dei principali aeroporti come Denver, Atlanta e Ronald Reagan Washington National non sono nella lista perché il 5G non è ancora stato implementato, mentre altri non sono stati inseriti perché “le torri 5G sono abbastanza lontane da consentire l’esistenza di un buffer naturale”. Altri aeroporti non elencati non hanno attualmente la capacità di consentire atterraggi a bassa visibilità, quindi non vi vengono utilizzati i radio altimetri.

Il rinvio deciso da At&T e Verizon

I principali operatori telefonici At&T e Verizon avrebbero dovuto avviare oggi la nuova rete 5G intorno ad alcuni aeroporti, ma hanno deciso di posticipare l’attivazione di un numero limitato di torri di ripetizione vicino a certe piste. Scelta che è valsa anche i ringraziamenti da parte del presidente Joe Biden. Nel frattempo la Faa ha autorizzato l’uso di certi modelli radioaltimetrici e ha dato disco verde per 48 degli 88 aeroporti americani più direttamente esposti a questo rischio, imponendo invece delle restrizioni in altri casi.

Lo stop di Emirates vero 9 città Usa

La compagnia aerea Emirates ha comunque sospeso i voli verso nove città statunitensi: Boston, Chicago, Dallas Fort Worth, Houston, Miami, Newark, Orlando, San Francisco e Seattle. Il vettore di Dubai ha comunicato che i clienti in possesso di biglietti con destinazione finale in una delle suddette destinazioni devono riprenotare, oppure conservare il loro biglietto Emirates per un cambio di viaggio.

Un problema solo per gli Usa?

“Questa non è una questione globale o europea, è davvero una questione specifica sull’uso del 5G e la sua implementazione negli Stati Uniti in termini di bande di frequenza e potenza”, ha detto il capo di Airbus, Guillaume Faury, a inizio gennaio.

In Europa la banda di frequenza principale per il 5G è stata delimitata tra 3,4 e 3,8 GHz, frequenze che sono meno simili a quelle dei radioaltimetri che negli Stati Uniti. In Corea del Sud, un paese all’avanguardia nella diffusione della tecnologia mobile, le frequenze 5G non vanno oltre i 3,7 GHz.

Il Giappone, che permette ai suoi operatori di arrivare fino a 4,1 GHz, non prevede “nessuna misura di mitigazione sotto i 4 GHz”, cioè nessuna restrizione nello spettro in cui si svolgeranno le operazioni 5G negli Stati Uniti, “e non ci sono state segnalazioni di interferenze”, sostiene il Ctia, l’organizzazione che riunisce l’industria americana della telefonia mobile.

Articolo a cura della redazione Quotidianonazionale.it

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