Iniziato in Italia e in altri 7 mercati europei il roll out della “Telco cloud platform” con l’obiettivo di semplificare le operazioni e accelerare la velocità di distribuzione di nuove applicazioni
Vodafone e VMware si alleano: nasce la partnership strategica che mira a creare un’unica piattaforma per automatizzare e orchestrare tutti i carichi di lavoro in esecuzione sulle reti core della telco in tutta Europa, con il 5G standalone.
I service provider continuano a virtualizzare e containerizzare le funzioni di rete e per questo hanno bisogno di una piattaforma coerente e cloud-native per l’onboarding e la gestione dei carichi di lavoro su qualsiasi rete e su qualsiasi cloud. Nell’aprile 2020 Vodafone ha annunciato di aver scelto la VMware telco cloud infrastructure come piattaforma di Network functions virtualization (Nfv). L’anno scorso, Vodafone ha completato il rollout della Telco cloud infrastructure in tutto il business europeo e in 21 mercati in totale. Portando le funzioni di rete online circa il 40% più rapidamente, l’azienda ha aumentato la produttività e i risparmi fino al 55%.
Oggi Vodafone espande la partnership con VMware e implementa l’intera VMware telco cloud platform in tutti i mercati europei. Questo significa che, oltre all’utilizzo della Telco cloud infrastructure per Nfv, Vodafone sfrutterà VMware Tanzu for telco e VMware Telco cloud automation per orchestrare tutte le funzioni e i servizi di rete, indipendentemente dal vendor, in esecuzione sulle sue reti principali.
Vodafone ha già iniziato il rollout di VMware telco cloud platform in otto mercati – Repubblica Ceca, Germania, Ungheria, Irlanda, Italia, Portogallo, Romania e Regno Unito – per poi espandersi a tutti gli 11 mercati europei.
Verso la strategia Tech 2025
Il rafforzamento della partnership di Vodafone con VMware supporta la strategia tecnologica dell’azienda Tech 2025. Come parte di questo piano quinquennale, Vodafone si concentrerà sullo sviluppo di una piattaforma di rete a partire dal rollout del 5G SA che sarà poi seguito da molte altre funzionalità della rete digitale utilizzando l’architettura cloud-native alimentata da VMware. Queste includono il voice over internet, funzionalità di videoconferencing di futura generazione e realtà virtuale/aumentata, tutte orchestrate nei segmenti di rete secondo le diverse esigenze dei clienti.
“Abbiamo fatto grandi passi avanti nella modernizzazione e nella virtualizzazione della nostra rete core – afferma Johan Wibergh, Chief technology officer di Vodafone –. Ora dobbiamo rivolgere la nostra attenzione nel layering di automazione, ingegneria del software e dei principi cloud-native per semplificare le operazioni e accelerare la velocità con cui possiamo distribuire nuove applicazioni. VMware telco cloud platform ci aiuterà a raggiungere questi obiettivi e a realizzare più velocemente la nostra strategia Tech 2025“.
“I service provider modernizzano le loro reti per la transizione al 5G e per questo hanno bisogno di un’unica piattaforma per automatizzare e semplificare la delivery di funzioni di rete multi-vendor attraverso rete core, Ran ed edge. La VMware telco cloud platform fornisce un’unica piattaforma in grado di semplificare le operazioni, accelerare l’automazione e aumentare la velocità delle funzioni in tutte le parti della rete”, ha dichiarato Sanjay Uppal, senior vice president e general manager, Service Provider ed edge di VMware. “Grazie alla partnership con VMware, Vodafone sta modernizzando la sua infrastruttura di rete con l’automazione incorporata, attrezzandola per realizzare un successo a lungo termine perché implementerà i servizi 5G in altri mercati nei prossimi anni”.
La VMware telco cloud platform è una piattaforma cloud-native che consente ai service provider di distribuire rapidamente e gestire in modo efficiente Cnf e Vnf multi-vendor con agilità e scalabilità attraverso il 5G e le altre reti che si estendono dal core e edge alla Ran. I due componenti fondamentali di questa architettura sono VMware telco cloud infrastructure e VMware telco cloud automation, che Vodafone implementerà entrambi nei suoi mercati europei.
Articolo a cura di Veronica Balocco, CORCOM
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