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#IF2021, lavori in corso sul 5G: Regione aggiornerà la legge sulle radiocomunicazioni

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Si è parlato anche di 5G all’Internet festival di Pisa. E non poteva essere diversamente. Il nuovo standard per la trasmissione radio di dati consentirà infatti un deciso salto di qualità: velocità fino ad oggi inimmaginabili per navigare da mobile, servizi ancora più evoluti (anche quelli della pubblica amministrazione), controllo a distanza di apparecchi complessi e la possibilità di portare internet in zone isolate e remote dove ora è impensabile navigare e neppure i telefonini talvolta funzionano.

“Occorre muoversi però in modo uniforme e razionalizzato – spiega l’assessore all’innovazione della Toscana, Stefano Ciuoffo  –  La Regione sta lavorando in questi mesi ad una revisione  delle legge sulle radiocomunicazioni, la numero 49 del 2011. Arpat, l’agenzia di protezione ambientale, uffici regionali e Fondazione Ugo Bordoni si stanno confrontando con due obiettivi: quello di avere le massime garanzie sul fronte della tutela della salute dei cittadini e dall’altro il recepimento delle nuove opportunità tecnologiche”. “Intendiamo farlo – prosegue – offrendo supporto ai Comuni, mettendoli in grado di dialogare con gli operatori 5G ed offrendo piattaforme e soluzioni per arricchire le capacità di progettazione, pianificazione ed inserimento di queste tecnologie nell’ambito dello sviluppo urbanistico, del territorio e sostenibile”.

Cosa si può fare con il 5G e cambiare la vita di tutti i giorni, anche di chi non abita in città, l’ha spiegato ieri il sindaco di Dicomano nel Mugello: garantire la connettività agli ospiti di strutture turistiche in mezzo alla natura in montagna ed aperta campagna ad esempio (e dunque essere più attrattivi), permettere un’agricoltura 4.0 (e più sostenibile) con computer e sensori che monitorino terreni e piante fornendo indicazioni precise su quando e che tipi di trattamenti siano da fare e dunque con minori sprechi. Anche la telemedicina per tutti è una delle frontiere.

L’assessore Squittieri del comune di Prato, unica città toscana a suo tempo inserita nella sperimentazione nazionale 5G, richiama l’attenzione sulla creazione di nuovi servizi – “una sfida in cui anche gli enti locali devono cimentarsi” –  e sull’opportunità di mettere il 5G a disposizione dei sistemi territoriali e delle piccole e medie imprese, parte predominante del sistema economico toscano, accrescendone la competitività.

Naturalmente anche i 5G, come tutti i ripetitori, hanno un rovescio della medaglia: le antenne possono  avere un impatto sul paesaggio e generano onde radio. L’ubicazione, è stato ripetuto nella tavola rotonda di ieri all’Internet festival, deve essere dunque studiata, in modo da non sovraccaricare aree con emissioni che si sommano a quelle di altri sorgenti.  Su questo Regione ed Arpat assicurano attenzione massima. Si potrebbero anche ipotizzare, come ha fatto qualche amministratore, percorsi partecipativi per scegliere assieme ai cittadini dove installare le antenne.

Ma c’è una buona notizia  in grado forse di tranquillizzare chi non si sente ancora del tutto sereno: le nuove antenne dei ripetitori 5G sono intelligenti e si attivano e modulano potenza ed emissioni delle onde radio in base al numero di dispositivi in zona che ne richiedono il segnale. Un’informazione nota agli addetti ai lavori ma non forse a tanti cittadini.

“Metteremo a disposizione dei Comuni – conclude l’assessore Ciuoffo – metodologie, linee guida e buone pratiche da scambiare, ma offriremo supporto pure attraverso il Centro di competenza 5G che si trova a Prato e che farà da fulcro per un dialogo strutturato con il mondo delle imprese e della ricerca”. Il 5G è un tassello ineludibile della transizione digitale e la Regione, riguardo ai fondi europei del piano di ripresa e resilienza (il Pnnr) , sta già portando avanti alcuni progetti con Anci, l’associazione dei comuni, e la Fondazione Ugo Bordoni.  “Proprio in questo contesto – svela l’assessore – si innesta l’azione del Comune di Firenze, con cui la sinergia delle azioni è stata già avviata in questi mesi, e da cui abbiamo tratto spunti innovativi per la revisione della normativa regionale sulle radiocomunicazioni”.

Articolo a cura della redazione ToscanaNotizie

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