La Regione e il Comune di Prato siglano un accordo per coordinare gli sforzi e avviare la sperimentazione di soluzioni all’avanguardia. Parte anche la call for action per il Progetto Prisma dedicato alle startup
La Regione Toscana e il Comune di Prato hanno siglato un accordo di collaborazione che ha l’obiettivo di svolgere in modo congiunto e sinergico le rispettive iniziative finalizzate a divulgare e sperimentare le tecnologie innovative del 5G.
Le finalità dell’accordo sul 5G
L’accordo, si legge in una nota diramata dal Comune, prevede anche di coordinare le attività del Centro di Competenze 5G della Regione Toscana con quelle della Casa delle Tecnologie Emergenti Prisma (Prato Industrial Smart Accelerator) del Comune di Prato che avranno sede entrambi negli spazi a disposizione presso il P.Air (Prato Area Innovazione e Ricerca) di via Galcianese.
I rispettivi centri lavoreranno in sinergia con il fine di confrontarsi e scambiarsi know-how e informazioni a vantaggio delle istituzioni, dei cittadini e delle imprese. Proprio in vista dell’inaugurazione degli spazi, prevista per gli inizi del 2022, sono già state lanciate le prime iniziative e opportunità. Prato d’altra parte è uno dei cinque comuni che avevano avuto accesso ai primi programmi di sperimentazione del 5G. Più precisamente, nel 2017 iniziava proprio nel capoluogo toscano la presentazione dei progetti sulle frequenze messe a disposizione dal ministero dello Sviluppo economico. Ad aggiudicarsi i lotti su Prato e L’Aquila era stato il consorzio formato da Open Fiber e Wind Tre.
Il bando rivolto alle microimprese e la call for action per il progetto Prisma
È stato per esempio appena lanciato e sarà aperto fino al 3 novembre il bando della Regione Toscana per la realizzazione di progetti in collaborazione tra organismi di ricerca e Mpmi (microimprese, piccole e medie imprese, ndr) per l’applicazione di 5G e tecnologie innovative. Sono destinatari, attraverso l’attivazione di assegni di ricerca, i laureati in possesso di laurea magistrale o laurea vecchio ordinamento che non abbiano compiuto 36 anni alla data di presentazione della domanda di partecipazione alle procedure di selezione attivate dagli organismi di ricerca.
I progetti di ricerca devono essere presentati da parte di una articolazione interna degli organismi di ricerca (Dipartimenti, Istituti, Centri, etc.) e realizzati in collaborazione con un’impresa partner (Mpmi) del settore manifatturiero.
Per il progetto Prisma è invece aperta la prima “call for action” rivolta alle startup dell’innovazione tecnologica. Si tratta di un bando che selezionerà cinque startup innovative che avranno la possibilità di accedere al programma di accelerazione modellato dal gruppo Nana Bianca, con un percorso personalizzato di miglioramento delle pratiche manageriali, sviluppo commerciale, analisi di nuovi mercati, audit tecnologico, azioni di networking e promozione.
Il programma di accelerazione sarà gestito da StartupItalia, partner del progetto Prisma e Tech Media company di riferimento per l’ecosistema dell’innovazione in Italia.
Le startup selezionate disporranno di ambienti open space attrezzati e innovativi per sviluppare la propria attività, prenderanno parte a progetti di matchmaking tra aziende del territorio e ricercatori/laboratori universitari, avranno visibilità sui canali comunicativi di Cte Prisma e StartupItalia, e usufruiranno dei servizi di Help Desk per facilitare il proprio percorso di crescita.
Articolo a cura della redazione CORCOM
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