Ericsson e Vodafone hanno sperimentato un nuovo tipo di antenna 5G che consente praticamente di dimezzare i consumi ed i costi correlati.
Il 5G può e deve consumare meno. Soprattutto, ora è possibile raggiungere risultati estremamente più ambiziosi rispetto alla precedente generazione di tecnologie e a dimostrarlo è la prima installazione firmata da Ericsson e Vodafone presso Londra. Il nuovo apparato integrato (AIR 3227) avrebbe dimostrato come con differenti soluzioni tecniche sia possibile raggiungere un risparmio medio giornaliero in termini di consumo pari al 43%.
Nei giorni di punta si è raggiunto addirittura un calo del 55%, il che lascia supporre come, mediamente, in divenire la nuova tecnologia possa sostanzialmente consentire un taglio dei consumi pari alla metà.
5G, ora è più sostenibile
La sostenibilità è un punto fermo del progetto 5G: lo è in termini di impatto ambientale, ma lo è anche dal profilo economico. 1500 antenne di questo tipo saranno posizionate solo da Vodafone da qui ad aprile 2022, il che rappresenta una moltiplicazione di costi che, grazie alle nuove performance energetiche dimostrate, presenteranno una bolletta dei consumi estremamente più ridotta rispetto a quanto atteso in precedenza. Ericsson può così festeggiare una nuova importante milestone nel rapporto con i partner, mentre Vodafone prosegue la copertura della città gettando le basi di un nuovo modo di fare 5G.
Grazie ai nuovi apparati è stato fissato un nuovo standard e giocoforza l’intero comparto dovrà adattarvisi: l’obiettivo della sostenibilità è un traguardo in movimento nel quale Ericsson ha voluto alzare l’asticella in modo sostanziale. Il vantaggio è delle aziende, ma è più o meno direttamente impattante anche sulla società (grazie ai minori consumi energetici), alle aziende partner (grazie ai risparmi conseguenti) e all’urbanistica (grazie al minor volume complessivo dell’antenna). Un bel salto, insomma, in vista delle future espansioni del 5G.
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