Articolo di Marta Musso, Wired
Due nuove revisioni confermano che il 5G, la rete mobile di quinta generazione, non espone ad alcun rischio per la nostra salute.
Per chi avesse ancora dei dubbi, la tecnologi 5G è perfettamente sicura. A confermarlo ancora una volta sono due nuove revisioni, pubblicate entrambe sul Journal of Exposure Science and Environmental Epidemiology, secondo cui la rete mobile di quinta generazione non è affatto pericolosa e non esporrebbe, quindi, a potenziali rischi per la salute.
Per capirlo, i ricercatori coordinati dall’Agenzia australiana per la protezione dalle radiazioni e la sicurezza nucleare (Arpansa) e la Swinburne University of Technology, sempre in Australia, hanno passato in rassegna 138 studi, concentrandosi e ri-analizzando oltre 100 esperimenti per cercare possibili pericoli nelle frequenze delle onde elettromagnetiche (indicate anche come onde millimetriche) impiegate per il 5G. Frequenze più elevate rispetto a quelle delle precedenti tecnologie e sui cui si sono concentrate le maggiori preoccupazioni per i potenziali effetti biologici negativi dovuti a una esposizione a lungo termine.
Analizzando i dati e i risultati riportati sulla genotossicità, proliferazione cellulare, espressione genica, segnalazione cellulare, funzione della membrana e altri effetti biologici, i ricercatori non sono riusciti a trovare alcuna prova che confermi la pericolosità per la salute di questa tipologia di frequenza. La conclusione a cui sono giunti i ricercatori, quindi, è che i livelli a cui le persone sarebbero esposte sono perfettamente sicuri.
Anche la seconda meta-analisi, condotta dallo stesso team di ricerca, ha dato gli stessi risultati. “La revisione di tutti gli studi non ha fornito prove sostanziali che le onde radio come quelle utilizzate dalla rete 5G siano pericolose per la salute umana”, ha commentato Ken Karipidis, vicedirettore dell’Arpansa. Nei casi in cui sono stati rilevati alcuni effetti biologici, precisano i ricercatori, generalmente gli studi mancavano di rigorosi metodi di controllo e di valutazione. “Raccomandiamo che futuri studi sperimentali siano più accurati e prestino particolare attenzione alla dosimetria e al controllo della temperatura, e che futuri studi epidemiologici continuino a monitorare gli effetti legati alle telecomunicazioni wireless sulla salute a lungo termine della popolazione”, aggiunge l’esperto.
I risultati generali di queste due revisioni, quindi, sono coerenti con le linee guida internazionali sulla sicurezza per la salute delle radiazioni, secondo cui le onde radio usate dal 5G sono sicure per l’esposizione del pubblico. Inoltre, l’Arpansa ha raggruppato tutte queste nuove informazioni per aggiornare lo standard di sicurezza (Standard for Limiting Exposure to Radiofrequency Fields), il limite oltre il quale le onde radio utilizzate nelle comunicazioni wireless potrebbero essere dannose per la salute. Da qui, i ricercatori hanno constatato che l’esposizione tramite wi-fi è 100 milioni di volte inferiore rispetto a questa soglia, mentre l’esposizione ai ripetitori è inferiore di 500mila volte.
Le preoccupazioni sulla sicurezza della nuova tecnologia sono comprensibili, aggiungono i ricercatori, ma nonostante ciò che si potrebbe leggere sui social media, tutte le prove scientifiche raccolte finora indicano che il 5G è sicuro. “Una delle principali differenze che abbiamo oggi sono le risorse in termini di comunicazione di questo allarmismo, in particolare i social media, che non esistevano quando è arrivato, per esempio, il 2G”, ha raccontato in un intervista rilasciata a ZDNet Sarah Loughran, direttrice dell’Arpansa.
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