Articolo di Il Sole 24 Ore (VIDEO)
Si chiama Smart agricolture ed è, in pratica, l’applicazione dell’internet of things all’agricoltura per avere, grazie alle potenzialità della nuova rete 5G, una riduzione dei costi di produzione e dell’impatto sull ambiente, anche nel settore Agroalimentare.
I dettagli ce li ha spiegati Michele Gamberini, chief technology & Information officer di Tim.
“La rivoluzione digitale che tutti quanti stiamo vivendo – ha spiegato – impone di rivedere il ruolo degli operatori e in particolare di Tim, che dovrà sempre più sviluppare delle soluzioni digitali che vadano incontro alle necessità delle aziende e delle persone, in funzione dell’utilizzo che queste ne faranno e delle loro necessità”.
Nella cantina Voerzio Martini di La Morra (Cn), nelle langhe piemontesi, Tim ha messo in campo la massima espressione di questa tecnologia.
Questo sensore narrow band IOT misura parametri come temperatura, umidità, vento e precipitazioni.
Un drone dotato di fotocamere ottiche e multispettrali, inoltre, sorvola i filari verificando da vicino, lo stato di salute delle vigne.
I dati raccolti, certificati dalla Sim di Tim e portati in una blockchain tramite la rete 5G, vengono messi a disposizione dei viticoltori che possono consultarli, tramite smartphone o tablet e prendere in tempo reale le decisioni più consone, come ha spiegato il titolare della cantina, Mirko Martini.
“Grazie a questa soluzione innovativa di Tim – ha detto – noi produttori abbiamo ottenuto dei vantaggi dal punto di vista della sostenibilità, economico e, soprattutto, della qualità della nostra uva. Questo perché riusciamo a intervenire nei nostri vigneti nel momento ottimale, durante l’anno, quindi a ridurre i trattamenti fitosanitari e avere una maggiore qualità dell’uva perché per noi è molto importante garantire ai nostri clienti un buon calice di vino”.
“Tim giocherà un ruolo fondamentale anche per diffondere quelle competenze digitali che sono essenziali per trarre da questa rivoluzione i benefici che noi ci aspettiamo – ha concluso Gamberini – in quest’ottica s’inquadrano iniziative come quella di ‘Risorgimento digitale’ con gli accordi che l’azienda ha recentemente siglato con organizzazioni importanti quali Coldiretti e Confagricoltura”.
Insomma, dal produttore al consumatore, ma passando da droni, sensori, blockchain e 5G con la tecnologia ai massimi livelli, messa a disposizione di una tradizione millenaria come la vendemmia, per rafforzare il valore del Made in Italy nel mondo.
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