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Linkem, come rendere il 5G “concreto”

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Articolo di Antonino Caffo, Linkem

 

A novembre dello scorso anno nasceva LinkemLab, il programma per le startup in tema 5G. L’obiettivo era quello di cominciare ad abilitare la trasformazione digitale in Italia con investimenti in PMI e startup innovative, collaborazioni pubblico-privati e un modello di innovazione aperta.

A capo del lab c’è Daniele Righi, già Responsabile della Direzione business and open innovation di Linkem, che abbiamo intervistato per farci raccontare cosa ha portato sinora l’iniziativa e come è legata allo sviluppo nostrano del 5G. Dal 2008, Linkem è leader nel campo delle connessioni via FWA (qui di che cosa si tratta) che è un punto di riferimento per resilienza e performance, in vista del 5G.

Peraltro, il modello open innovation di Linkem in ottica 5G è stato validato anche dal MISE, che ha ammesso al finanziamento, terzo a livello nazionale nella graduatoria finale del bando per lo sviluppo delle tecnologie emergenti, il progetto di Linkem per sperimentare l’introduzione di sistemi di monitoraggio, basati su una rete distribuita di sensori connessi con tecnologia 5G, per monitorare vari aspetti urbani, come la mobilità e il servizio idrico.

Secondo l’Head of Innovation & Business Development di Linkem: «LinkemLab ha avuto un obiettivo specifico sin dalla sua nascita, quello di scaricare a terra le potenzialità del 5G e del suo ponte abilitatore rappresentato dal Fixed Wireless Access. In attesa che vada finalizzato il rollout del network, abbiamo voluto cominciare a capire cosa si può davvero fare con il 5G, tramite idee che dessero vita ad applicazioni concrete. Oggi che la rete sta evolvendo, cominciamo a risalire la catena del valore, per individuare i soggetti che meglio di altri possano progettare ed implementare certi servizi verticali».

Quello che ha fatto Linkem è stato analizzare i bisogni presenti e futuri di alcuni scenari, interpellando poi startup e giovani imprese come depositarie, eventuali, di soluzioni innovative per il loro soddisfacimento. Ecco allora una serie di applicazioni verticali, con cui LinkemLab abilita già le possibili interazioni del 5G.

Le applicazioni verticali

Un esempio è il segmento dell’agricoltura, che pure può trarre vantaggio dalle promesse del 5G. Il LinkemLab, che parte dal valore delle iniziative, ha identificato una startup attiva nel campo dell’agricoltura, Farm Technologies, proprio per consentirle di porsi come soggetto emergente che possa gestire tutto il filone dell’agricoltura smart 2.0. Oltre i buoni propositi, oggi oltre 2 mila ettari di terreno sono coperti dal 5G, per dare agli owner la possibilità di accedere velocemente, e in tempo reale, ai dati del campo, in ottica di ottimizzazione e salvaguardia del seminato.

Ma anche realtà che semplificano le installazioni e le operation delle reti su tutto il territorio nazionale, così come chi si occupa di “project financing” con l’obiettivo di fare investimenti a fronte di concessioni pluriennali da parte delle amministrazioni pubbliche. 3PItalia, crea partenariati pubblico-privati appunto, per rendere accessibili un’ampia gamma di servizi indispensabili e gestire così i servizi degli enti locali. In quest’ottica, ad esempio, sono stati messi a disposizione delle PA il servizio di Gestione della Giunte e del Consiglio online e il macro servizio di supporto alla gestione degli strumenti tecnologici e dei processi di Smart Working.

Rinnovare la PA

Un successivo investimento è in 2hire, start up innovativa che sta rivoluzionando la gestione delle flotte di veicoli, anche elettrici, mediante una piattaforma che consente di monitorare, gestire e aggiornare i servizi collegati ai parchi auto dei grandi produttori dell’automotive. La piattaforma connette già oltre 10.000 veicoli in tutto il mondo, dall’Europa al Sud America e lavora per rendere connesse le automobili, da gestire in maniera intelligente, assieme agli oggetti più disparati che già girano in città. L’azienda ha sviluppato un dispositivo che si collega alle macchine e che le rende di fatto smart, potendo localizzarle e rilevare un insieme di parametri per il mantenimento dell’efficienza.

Senza dimenticare Wiseair sta creando la prima rete diffusa di monitoraggio della qualità dell’aria a Milano, importante per la raccolta dati e l’informazione della cittadinanza e utile soprattutto in periodo di lockdown, vista l’opportunità di correlare la diminuzione dell’inquinamento nelle città al minor circolo delle persone.

«Quello a cui puntiamo con il lab è dare la giusta trasparenza ai progetti che rappresentano davvero un punto di svolta per imprese e cittadini. Non possiamo più attendere che qualcuno arrivi con un’idea e si sobbarchi, da solo, l’onere di realizzarla, in particolare se si tratta di soggetti privati che non hanno la capacità economica per farlo. In un momento di transiazione tecnologica, come quello che stiamo vivendo, Linkem vuole far sentire la propria presenza, forte di una serie di asset che ci permettono di raggiungere l’ultimo miglio di connettività, per rispondere in maniera puntuale alle esigenze di rinnovamento del paese».

Vale la pena ricordare che Linkem è leader del comparto FWA, con una rete proprietaria basata su frequenze licenziate 3.5 Ghz, l’operatore offre soluzioni di connettività fino a 1 Gbps simmetrico e garantito, con servizi di trasporto e accesso layer 2 (MPLS VPN) e layer 3 (MPLS IP VPN). Presenti sul territorio nazionale grazie alla rete di proprietà FWA e alle tecnologie complementari (FTTH, Ponti Radio, FWA 26 GHz), Linkem interviene anche per operazioni di manutenzione, ordinaria e straordinaria.

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