Articolo di CorCom
Obiettivo raggiunto dal corso realizzato con l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Andrea Falleni: “Sviluppo di case study innovativi al centro del programma”
Obiettivo raggiunto dalla prima edizione della 5G Academy organizzata da Capgemini. Oltre 30 laureati hanno concluso il corso di sei mesi inaugurato a gennaio in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli Federico II mirato alla “creazione di una nuova working force pronta ad affrontare il mondo del 5G”.
“Puntiamo a sviluppare competenze tecnologiche che consentano di comprendere come i vantaggi del 5G possano abilitare nuovi modelli di business e rendere più efficienti gli esistenti – ha detto Andrea Falleni, Ad di Capgemini Italia -. Abbiamo scelto di investire qui perché negli ultimi tre anni l’Università di Napoli ha sviluppato e consolidato un modello di successo di Academy analoghe, realizzate in collaborazione con altrettanti partner industriali rilevanti del nostro paese”.
Il programma formativo
Gli studenti hanno avuto la possibilità di sviluppare business case sul campo con il supporto delle aziende partner, che potranno anche riutilizzare per scopi didattici avendone ottenuto i rispettivi diritti di proprietà intellettuale.
La ricerca di talenti in quest’area è destinata ad aumentare rapidamente, fa sapere Capgemini: “Le società del comparto industriale considerano la connettività 5G uno dei principali abilitatori della digital transformation e intendono implementare questa tecnologia entro due anni dalla diffusione sul mercato”.
Il progetto 5G Academy rientra in una più ampia strategia di Capgemini, che figura anche tra i partner dell’Osservatorio 5G del Politecnico di Milano. La società continua a investire in questa tecnologia a livello globale.
La 5G Academy è anche candidata ai Regiostars awards 2020, competizione annuale organizzata dalla direzione generale Politica generale e urbana della Commissione europea nata per selezionare e premiare progetti finanziati da fondi Ue che dimostrano eccellenza e nuovi approcci nello sviluppo regionale, facendo da esempio per gli altri paesi dell’Unione.
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