Articolo di Mila Fiordalisi, CorCom
Bando pubblico per 77 super esperti. Il sottosegretario al Mise con delega alle Tlc annuncia a CorCom le novità in arrivo anche sul fronte blockchain e sullo standard Dvb-T2 che manderà in pensione il “vecchio” digitale terrestre. E sulla rete unica di Tlc: “Rete pubblica con governance a maggioranza statale, ce lo chiede l’Europa”.
Parola d’ordine: accelerare. Sul fronte dell’infrastrutturazione pubblica – alias sul piano banda ultralarga – sulle strategie nazionali relative a intelligenza artificiale e blockchain per porre l’Italia all’avanguardia in Europa, sulla cybersecurity in materia di 5G e anche sulla comunicazione ai cittadini in materia di Dvb-t2, il “nuovo” digitale terrestre che dal 2022 comporterà la sostituzione di tutti i televisori non abilitati allo standard. Il sottosegretario al Mise con delega alle Tlc Mirella Liuzzi (manca solo la bollinatura della Corte dei Conti per l’ufficializzazione) annuncia a CorCom le novità prossime venture che puntano a dare slancio alla digitalizzazione del Paese.
Reti e servizi di comunicazione elettronica, politiche per il digitale, radio-tv, tecnologie emergenti (a partire da blockchain e intelligenza artificiale), monitoraggio della Fondazione Ugo Bordoni e di Infratel, le competenze che passano nelle mani della Liuzzi (al sottosegretario Gian Paolo Manzella sono state affidate quelle sulla banda ultralarga fissa che afferiscono al Cobul), mentre il dossier Cybersecurity-5G viene gestito dal ministro Patuanelli in coordinamento con Palazzo Chigi.
La prima novità riguarda proprio il 5G: “Nei prossimi giorni – annuncia a CorCom Mirella Liuzzi – sarà pubblicato il bando di concorso della Funzione Pubblica per 77 unità che andranno a formare i Cvcn (Centri di valutazione e certificazione nazionale) che si occuperanno di gestire la delicata partita della sicurezza delle reti 5G, “validando” le notifiche degli operatori di Tlc e quindi delle relative forniture. Queste unità di aggiungeranno alle 30 già richieste in comando da altre pubbliche amministrazioni. Per la predisposizione del regolamento e del Dpcm previsti dal decreto legge e il Dis ha costituito 5 gruppi di lavoro. Il Mise fa parte di tutti i gruppi e in molti di essi con il ruolo di leader. Posso annunciarle che stiamo per chiedere un distacco al Mise di 30 unità provenienti da altre PA per rafforzare la squadra tecnica”.
Liuzzi, c’è chi sostiene che c’è grosso ritardo sul fronte delle misure per la cybersecurity 5G
Le cose non stanno affatto così, anzi. Nonostante lo stop del lockdown il bando sarà emanato in linea con le tempistiche di routine, ossia a un anno – considerate tutte le procedure connesse – dal decreto sul perimetro cibernetico emanato a settembre 2019. Si era tentato già con l’avviso pubblico di reperire le prime risorse ma le candidature pervenute, proveniendo da pubbliche amministrazioni in distacco, non potevano essere sufficienti: stiamo parlando di una materia molto tecnica e molto delicata e dunque c’è bisogno di super esperti, quindi è necessario che si proceda con le valutazioni più approfondite possibili. Per restare al 5G il 30 giugno si sono concluse le sperimentazioni e abbiamo i primi dati sugli use case: 108 completati su 127, l’85% del totale.
Quali sono i dossier a cui state lavorando?
Si è conclusa la consultazione pubblica sulla strategia italiana sulla blockchain: abbiamo ricevuto circa 80 contributi e registrato un’elevata partecipazione da parte di associazioni, imprese, università, a dimostrazione di quanto la tecnologia sia considerata strategica ad ampio raggio. Il team di esperti ora procederà ad esaminare tutti i contributi per arrivare all’elaborazione del documento finale entro l’autunno. Sul fronte della strategia relativa all’intelligenza artificiale stiamo invece lavorando al documento in inglese che presenteremo in un webinar a settembre e che farà da base per i lavori nel piano coordinato europeo.
E sul fronte della banda ultralarga fissa?
Entro fine settembre Infratel indirà le gare per la fornitura dei servizi alle scuole. E sempre a settembre il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte presenterà il nuovo Piano per il digitale nell’ambito della nota di aggiornamento al Def. Sarà un piano importante anche perché si potrà contare sulle risorse europee.
Nel senso che ci saranno più fondi pubblici?
Si, ci saranno. E sulla base dello stanziamento previsto dall’Europa auspichiamo di poter coprire tutte le risorse necessarie per il piano aree grigie, un piano da 5,6 miliardi e quindi di poter accelerare l’infrastrutturazione nazionale e anche di recuperare i ritardi del piano nelle aree bianche. Si sta già accelerando su questo fronte ma bisogna spingere ulteriormente.
A proposito di piani per la banda ultralarga, cosa ne pensa del progetto di rete unica?
Il punto politico resta fermo: infrastruttura pubblica con controllo maggioritario pubblico. E non è una linea italiana: è l’Europa, nel nuovo Codice delle Comunicazioni elettroniche, ad aver chiarito che per le incentivazioni sul fronte regolatorio la strada è quella del “wholesale only”. E quindi bisogna andare avanti non tornare indietro. Certamente si può aggiustare il tiro per rendere incisivo il piano ma c’è bisogno di farlo nella maniera giusta. Il parlamento si è espresso in modo chiaro con le mozioni approvate nei giorni scorsi.
È stato chiesto dalla maggior parte dei partiti un tavolo con tutte le telco per discutere la questione. Cosa ne pensa?
Abbiamo aperto anche a questa possibilità, che si aggiunge ai colloqui e agli incontri che periodicamente vengono fatti con tutti gli attori in campo. È bene spronare tutti affinché si arrivi a una posizione condivisa per mandare avanti i lavori. Il decreto Semplificazioni ha fra l’altro già accolto praticamente tutte le richieste delle telco per sbloccare la burocrazia e accelerare la posa delle infrastrutture, a dimostrazione della sensibilità sul tema della strategicità delle nuove reti.
Last but not least il Dvb-t2: il conto alla rovescia verso la deadline del 2022 è scattato. Cosa prevedete per accompagnare lo switch off?
In autunno partirà un’importante campagna di comunicazione sul “nuovo” digitale che coinvolgerà tutti i media, social network inclusi per la più ampia diffusione delle informazioni visto che dal 2022 bisognerà sostituire definitivamente tutti i televisori non abilitati o integrarli con decoder. Stiamo inoltre lavorando con tutte le istituzioni coinvolte per accompagnare il passaggio tecnologico degli operatori televisivi al nuovo standard Dvb-t2 .
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