Articolo dell’Linkiesta
Il paese non può permettersi di rimanere indietro, in balìa di pregiudizi immotivati, esitazioni conservatrici o inammissibili resistenze burocratiche. L’iniziativa di Bentivogli, Gori, Floridi, Giovannini e altri.
Per mesi l’Italia ha combattuto il Coronavirus con il sacrificio e l’impegno di tutti e grazie al massiccio uso delle tecnologie digitali. Nell’emergenza abbiamo usato lo smart working nelle imprese e nelle amministrazioni, la didattica a distanza nelle scuole e nelle università, l’uso delle piattaforme per restare vicini a parenti e amici, l’accesso allo streaming tv per l’intrattenimento.
Le aziende di telecomunicazione hanno contribuito alla tenuta economica, culturale e sociale del Paese. Ma nello stesso tempo sono emerse le carenze strutturali della nostra rete, in termini di copertura territoriale, capillarità, velocità e affidabilità di banda, dotazione diffusa di strumenti digitali nella popolazione.
Ora, nella ripartenza, è il momento di sfruttare le enormi potenzialità delle tecnologie, accelerare i tempi della ripresa e creare le basi della nuova società digitale, innanzitutto facendo una decisa scelta nella costruzione della generazione avanzata di reti wireless, chiamata 5G. Una tecnologia che consentirà la più ampia copertura dei territori, compresi i piccoli comuni, una maggiore capacità di connessione alle fonti di informazioni e dati, una connettività stabile e velocissima, l’Internet delle cose, la remotizzazione della prevenzione e cura delle cronicità, la previsione dei grandi rischi naturali, l’automazione della mobilità e delle città.
Non è una rete in più, successiva al 4g, è l’infrastruttura di un vero e proprio ecosistema digitale che può rigenerare e dare sostenibilità al territorio. Sono evidenti gli impatti estremamente positivi sull’economia, sul lavoro, la mobilità, la sanità, sull’educazione, sulla cultura e l’intrattenimento, rendendo possibile per tutti una migliore qualità dell’accesso a servizi e contenuti e contribuendo alla crescita e allo sviluppo.
Di fronte a questi traguardi, il Paese non può permettersi di rimanere indietro, in balia di pregiudizi immotivati, esitazioni conservatrici o inammissibili resistenze burocratiche.
Chiediamo dunque al Governo, alle istituzioni e alle forze politiche che hanno da tempo avviato un percorso partito dall’assegnazione delle frequenze ed ora giunto nel vivo della gara di aggiudicazione dei diritti d’uso ai vari operatori di promuovere con determinazione un’azione di sistema per la creazione di una rete 5G solida e performante, che acceleri la rinascita dell’Italia, anche attraverso interventi normativi che accentrino le responsabilità delle autorizzazioni, garantendo adeguati limiti emissivi e liberando le diverse amministrazioni dall’assedio di posizioni irrazionali e antiscientifiche.
Il 5G è un obiettivo necessario e urgente, va realizzato rapidamente per il futuro dell’Italia.
Primi firmatari:
Marco Bentivogli, Luciano Floridi, Enrico Giovannini, Walter Ricciardi, Paolo Venturi, Giorgio Ventre, Massimo Chiriatti, Giorgio Gori, Alfonso Fuggetta, Alessandro Rosina, Fabrizio Pagani, Roberta Siliquini, Maria Chiara Carrozza, Francesco Seghezzi
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