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Antenne 5G: a Cefalù il TAR ribalta il divieto del sindaco. ”Le antenne possono essere installate”

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Articolo di Bruno Mucciarelli, Hardware Upgrade

Il TAR decide che le antenne 5G nel territorio di Cefalù in provincia di Palermo, debbano essere installate da parte di Fastweb condannando e dunque ribaltando la decisione del sindaco che lo scorso 16 aprile 2020 con un’ordinanza aveva vietato appunto che l’operatore in questione ossia Fastweb procedesse nel territorio alla loro installazione. Ancora una volta il TAR ribalta quelle che sembrano essere una prassi quotidiana ossia le ordinanze dei sindaci che non vedono bene le antenne 5G e che dunque creano dissapori nella comunità grazie alla possibilità di utilizzare il principio di precauzione che molti sindaci stanno utilizzando ”parandosi” un po’ dalle diatribe nei confronti della nuova rete veloce 5G.

Il TAR dice ”sì” alle antenne 5G andando contro il sindaco
Il Tar della Sicilia ha dato via libera alla installazione degli impianti 5G a Cefalù. I giudici amministrativi hanno accolto un ricorso della compagnia Fastweb annullando un’ordinanza del sindaco Rosario Lapunzinache aveva vietato l’introduzione della nuova tecnologia in quanto non ancora noti gli effetti del 5G sulla salute pubblica.

Ricordiamo che secondo quanto dichiarato da Fastweb alla scoperta del divieto di installazione tramite ordinanza sindacale durante lo scorso 16 aprile 2020, era stato dichiarato come tale divieto avrebbe ”condizionato uno scenario di breve e medio periodo per l’intera strategia di investimento di Fastweb”. Aggiungendo anche che a prevalere dovevano risultare le disposizioni della gara 5G.

In questo caso la decisione del Tar viene percepita dal Sindaco Lapunzina in un altro modo a suo dire: “Il provvedimento di annullamento si limita a dire che le motivazioni della mia ordinanza contengono ‘numerosi elementi tecnici che necessitano di adeguato approfondimento’. Deve, quindi, desumersi che il fatto che non sia ancora stata scientificamente accertata l’assenza di danni alla salute non sia, secondo il giudice, di per sé, motivazione sufficiente a vietare l’installazione degli apparati”.

Insomma l’ennesima presa di posizione nei confronti di una realtà, quella del 5G, che è senza dubbio una tecnologia più salutare delle attuali o delle precedenti e questo confermato da studi già depositati e qualificati. Di fatto i comuni con i suoi cittadini e soprattutto con i suoi sindaci cercano di bloccare il tutto ribadendo che per autorizzare un impianto 5G ci debba essere una prova scientifica di assoluta assenza di danni alla salute. E come era immaginabile, il Sindaco di Cefalù, ha dichiarato che come Amministrazione Comunale valuterà grazie all’assistenza dei suoi legali, se impugnare la sentenza del TAR.

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