Articolo di Edoardo Carlo Ceretti, Mobileworld
Alberto Calcagno, CEO di Fastweb, ha rilasciato un’intervista a Il Sole 24 Ore, in cui ha parlato a ruota libera dell’Italia post emergenza sanitaria, ovviamente dal punto di vista delle telecomunicazioni. I punti chiave individuati sono tre: 5G, meno fibra e più FWA, stop alla burocrazia.
Il lungo periodo di confinamento a cui sono stati sottoposti i cittadini negli ultimi mesi ha mostrato con evidenza ancora maggiore l’inadeguatezza delle infrastrutture di telecomunicazioni in Italia. Uno degli obiettivi per rilanciare il Paese riguarda proprio gli investimenti in questo campo, che però non possono prescindere da un allentamento delle maglie della burocrazia, che troppo spesso in passato ha soffocato i circoli virtuosi. Secondo Calcagno, il decreto Semplificazioni va finalmente in questa direzione.
Per quanto riguarda le tecnologie su cui puntare, il 5G rimane la prossima frontiera. Fastweb è al lavoro per la messa a punto dei suoi servizi che sfruttano la rete di nuova generazione, con partenza prevista per settembre 2020. Calcagno però ha sottolineato la tendenza che vede alcune amministrazioni locali disporre ordinanze che limitino o blocchino l’implementazione di infrastrutture per il 5G, cavalcando le paure di alcuni cittadini malinformati. Una resistenza da superare, tramite la corretta informazione e l’intervento del governo nazionale.
Infine, Calcagno si è espresso anche sulla linea fissa. Sebbene Fastweb da sempre punti sulla fibra, il CEO si è espresso di nuovo favorevolmente verso l’infrastruttura FWA (Fixed Wireless Access), considerata più semplice da installare, più versatile e altrettanto performante. Unita al 5G, è l’arma più efficace nell’immediato per porre definitivamente fine al problema del digital divide italiano, che vede ancora troppi cittadini esclusi dalla rete internet.
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