Articolo di Patrizia Licata, CorCom
La Country Senior Officer Italia e Malta: “La pandemia ha sensibilizzato sulla necessità di investire in connettività ultra-veloce. Ciò può creare una reazione a catena su tutte le filiere tecnologiche, ma occorre spingere su roll out e digitalizzazione delle imprese anche attraverso l’alfabetizzazione”
“Il 5G crescerà in funzione delle use case, il concetto di killer application è superato: occorre darsi nuove priorità anche sulla base dell’esperienza del lockdown“. Lo ha affermato Giuseppina Di Foggia, Country Senior Officer Italia e Malta di Nokia, intervenendo alla tavola rotonda “5G the new normal: quali casi, quali soluzioni” nell’ambito del terzo appuntamento del web summit Telco per l’Italia 2020 organizzato da CorCom e Digital360.
“Con l’emergenza Covid-19 abbiamo sperimentato in prima persona l’importanza delle reti di telecomunicazione per ogni attività, dal lavoro alla didattica alle videochiamate con familiari e amici”, ha dichiarato Di Foggia. Il passo successivo è fare tesoro dell’esperienza di un periodo così drammatico per allargare e incentivare le applicazioni concrete, come quelle nel mondo sanitario, “dove Nokia ha già maturato importanti competenze, come l’ambulanza con a bordo la Tac connessa che permette diagnosi tempestive già in fase di trasporto del paziente. O come nel nostro progetto per l’ospedale finlandese di Oulu, il primo 5G hospital al mondo, dove i medici possono prendere decisioni salva-vita in tempo reale grazie all’analisi dei Big data elaborate con l‘intelligenza artificiale e il machine learning“.
La pandemia è stato un grande acceleratore del traffico sulle reti, con boom delle applicazioni video e collaboration ma anche, ha sottolineato Di Foggia, “una sensibilizzazione sulla necessità degli investimenti in connettività ultra-veloce sia fissa (Ftth) che mobile (5G). Questo può creare una reazione a catena su tutte le filiere tecnologiche che necessitano di collegamento alla rete, uso del cloud e altre applicazioni. Dobbiamo ragionare in ottica end-to-end, come fa Nokia”.
“Il ruolo delle nuove tecnologie e delle infrastrutture è direttamente collegato con la progettazione del futuro dell’Italia“, ha continuato la top executive Nokia; “per questo è necessario un piano di incentivi per accelerare il roll-out e la digitalizzazione delle aziende di ogni settore e creare nuovo business per le imprese e gli operatori dell’Ict”.
Nokia può contare, con i suoi Bell Labs, su un potente ramo R&D per “rispondere al processo di trasformazione delle infrastrutture e dei mercati che stiamo vivendo”, ha aggiunto Di Foggia, “ma c’è un altro tema che mi sta molto a cuore ed è l’alfabetizzazione digitale. Oggi non c’è professione in cui non siano importanti le competenze digitali; l’analfabetismo digitale è analfabetismo tout court e il coronavirus, ancora una volta, ha portato in evidenza questa realtà”.
In Italia l’azienda finlandese ha tre linee di ricerca e sviluppo in cui lavorano 1400 persone e ha dato vita a strutture e iniziative per la formazione digitale non solo dei dipendenti ma anche di clienti e fornitori, come l’Innovation Hub e i training center NokiaEdu a Vimercate. “Stiamo inoltre lavorando per ampliare le collaborazioni con le università e incoraggiare il lavoro sulla tecnologia innovativa”, ha concluso Di Foggia. “Vogliamo espandere il Garage, il nostro incubatore a Vimercate adiacente ai Bell Labs, collaboriamo con Tim nel progetto Risorgimento digitale e presto apriremo a Roma un demo center”.
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