Articolo di Katia Ferri, Proiezioni di Borsa
La battaglia della Casa Bianca contro la Cina e Huawei sembra coinvolgere l’amministrazione Trump. Il Presidente uscente, dopo aver fatto pressioni su Apple nel 2019, vorrebbe che Cisco Systems acquisisca Ericsson o Nokia. Lo sostengono vari investitori e lo scrive anche il Wall Street Journal. Senza dubbio, la posta in gioco è alta tra gli Stati Uniti e la Cina. Entrambi i paesi vogliono dominare il passaggio verso le reti wireless 5G. Nei giorni scorsi si pensava anche ad una possibile entrata in partita del governo americano come acquirente di Nokia o Ericsson.
Ipotesi che sembra poter andare bene anche alla commissaria Ue al digitale e all’Antitrust Margrethe Vestager. Infatti, dopo la proposta di Barr, aveva detto che non sarebbe arrivato alcun freno all’acquisizione di quote di maggioranza di Nokia ed Ericsson da parte del governo americano. Purché non vi siano rischi di sicurezza, naturalmente. Intanto l’azione Cisco cresce del 2,41% nell’ultima seduta a 46,31 dollari per azione.
Trump invita Cisco a contrastare Huawei sul 5G. Ma il Ceo Robbins prende tempo
Trump afferma che Huawei potrebbe lavorare segretamente per il governo cinese insieme a un altro gruppo di società ben individuabili. Secondo quanto riportato da Reuters, il Dipartimento della Difesa USA ha redatto un elenco delle aziende cinesi operanti sul suolo statunitense che – sulla base di loro indagini – sarebbero di proprietà o controllate del governo di Pechino. La lista comprende ben 20 compagnie tra cui Huawei e Hikvision (già presenti nella Entity List), China Mobile e China Communications. L’amministrazione Trump ha tentato di dissuadere i governi di tutto il mondo dall’usare gli strumenti di Huawei. Da parte sua, Huawei ha ripetutamente e fermamente negato ogni accusa.
Occhi su Nokia e Ericcson
I funzionari del governo Trump, incluso il direttore del Consiglio economico nazionale Larry Kudlow , hanno ipotizzato molteplici scenari per il futuro. Potrebbero coinvolgere vari consorzi e società come Cisco come investitore in Ericsson o Nokia per contrastare lo strapotere di Huawei. Secondo indiscrezioni di Bloomberg, Nokia Oyj, la società finlandese di apparecchiature per le telecomunicazioni, sta valutando la vendita di alcune attività.
E la possibilità di fondersi con qualcuno. L’azienda potrebbe fondersi con la svedese Ericsson AB, creando così un colosso europeo per competere più efficacemente con la cinese Huawei. In effetti l’amministratore delegato di Cisco, Chuck Robbins, ha discusso di un potenziale accordo per l’acquisto totale o parziale di un’azienda europea di apparecchiature lo scorso anno con Kudlow.
Ma poi Robbins ha concentrato le attività di fusione e acquisizione di Cisco su SaaS a crescita rapida, non su aziende hardware in difficoltà come Ericcson e Nokia.
Nokia non naviga in ottime acque: le azioni della società sono scese del 25% da ottobre, dopo che l’azienda ha tagliato le sue prospettive di crescita (in parte a causa della mancata integrazione effettiva della sua ultima acquisizione da 18 miliardi di dollari di Alcatel-Lucent SA). A gennaio la società ha anche annunciato che taglierà 180 posti di lavoro in Finlandia, riducendo i costi operativi per 500 milioni di euro entro fine anno.
Intanto, Nokia cambia capitano. Rajeev Suri, che guida Nokia dal 2014, si dimetterà alla fine di agosto. Al suo posto il cda ha nominato come presidente e Ceo Pekka Lundmark, attualmente presidente e Ceo di Fortum, una delle principali società energetiche con sede in Finlandia.
Robbins prende tempo fino a novembre?
La strategia di Cisco, per ora, sembra quella di assecondare gli incontri di cortesia e le sessioni di brainstorming con il governo degli Stati Uniti. Ma c’è da scommetterci che Robbins non deciderà acquisizioni europee da qui a novembre (vale a dire il mese delle elezioni) e manterrà la sua attenzione sulle opportunità di mercato in forte crescita per partner e clienti. Poi si vedrà…
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