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Reti internet 5G: Singapore chiude a Huawei

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Articolo di Redazione, Analisi Difesa

Le principali compagnie telefoniche di Singapore non acquisteranno il sistema internet 5G di Huawei. Il colosso cinese delle telecomunicazioni è accusato dagli Stati Uniti di spiare per conto del governo. S. Iswaran, ministro delle Telecomunicazioni della città-Stato, ha annunciato oggi che Singapore Telecommunications e StarHub hanno scelto Ericsson e Nokia – due operatori europei – per sviluppare la rete nazionale ultraveloce. Huawei si è assicurata solo un contratto a livello locale con TPG Telecom.

Il governo singaporiano ha precisato che nessuna compagnia straniera è esclusa a priori dai bandi per le reti 5G del Paese, e che le scelte degli operatori nazionali sono dettate da valutazioni di mercato. Per gli analisti, la città-Stato è attenta a non prendere posizione nel conflitto tecnologico tra Usa e Cina. Da tempo, dopo le accuse lanciate da Washington, molti Paesi hanno considerato l’opportunità di acquisire il sistema 5G cinese.

Secondo la Reuters, l’amministrazione Trump ha inserito Huawei in una lista di 20 aziende cinesi che sarebbero possedute o controllate dalle forze armate. Il documento è stato inviato nei giorni scorsi al Congresso. Ora il presidente Usa può adottare nuove misure finanziarie nei confronti del gigante delle telecomunicazioni, incluso il congelamento dei suoi beni negli Stati Uniti.

Al momento, Huawei non può vendere i propri prodotti negli Usa, e non può fare affari con le aziende statunitensi. Oltre a ciò, Washington ha introdotto un regime di sanzioni per le compagnie straniere che vendono tecnologia – in particolare microchip – all’impresa cinese.

Giappone, Taiwan e Australia hanno bandito Huawei dai loro sistemi 5G. La Nuova Zelanda è orientata in tale direzione, come il Canada, che intende sviluppare la banda internet ultraveloce con l’aiuto delle compagnie europee. Anche la Gran Bretagna sta considerando l’esclusione di Huawei; in un primo momento, Londra aveva dichiarato di voler limitare il ricorso alla tecnologia cinese agli elementi periferici della sua futura rete 5G.

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